giovedì 12 marzo 2020

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Sorse improvviso
tra le più scure nubi
alto, il Sole

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Commento:

Di nuovo un haiku a suggellare un periodo oscuro di dolore dato dalla solitudine e dall'assenza o mancanza di amore nella mia vita. 
Per me fu sempre necessaria la relazione, d'amore soprattutto ma anche d'amicizia, per poter dirmi felice. Eppure ora, dopo aver concluso una storia di due anni e mezzo con una ragazza della quale mi accontentavo - non essendo ella in gradi di darmi ciò di cui la mia anima abbisognava, ed avendo lei diverse priorità, da bambina, rispetto alle mie da adulto -; e dopo che si concluse, per saggio volere di quest'altra donna, una platonica relazione che invece era stata puramente immaginaria (mai ci fu infatti alcun contatto intimo, reale tra di noi), tra due esseri immaginari o idee che io e lei parimenti ci eravamo edificati, nella nostra mente, l'uno dell'altra; ecco, dicevo, che dopo mesi e mesi di sofferenza interiore, improvvisamente, destandomi una mattina, compresi. Compresi che, invero, non avevo bisogno di alcunché, poiché già bastavo a me stesso, e che non avrei mai più assecondato l'immaginazione nella scelta di una donna, né mai più mi sarei accontentato, o avrei elemosinato l'amore di alcuna femmina, donando io amore senza però essere pienamente ricambiato, ma sarei rimasto solo, in compagnia di me stesso, sino a che non avessi trovato, senza ossessione, quella necessaria, paritaria corrispondenza da cui sola può sorgere un amore sincero ed una relazione adulta. 
Fu come, appunto, un'alba di consapevolezza, e tale immagine la impressi in codesti tre versi. Mi sentivo finalmente bene.     

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