IL SORRISO MAGICO
Cos'è che ha quegli, che sì piace
maschio effeminato che femmine
attrae coi modi suoi gentili
cortese agguato, d'ampi sguardi
e silenziosa bocca, lingua
sincera; cos'è mai che piace?
Dissero: il sorriso magico
del volto contratto in gioiose
espressioni, in voluttuose
buone, belle, dolci prigioni.
Tale la virile baldanza
che nei femminei cuori onora
piacere, e a passo di danza
nei capi chiomati s'invola.
*
Commento:
Stessa forma, ma in novenari sciolti con rime e assonanze sparse, per la seconda poesia d'elogio a me stesso.
Una volta, una signora, mia collega di lavoro, mi vide chiacchierare amabilmente con delle ragazze, anch'esse nostre colleghe. Erano particolarmente felici di relazionarsi con me in quanto io ero estremamente gentile con loro (e con tutti lì in ufficio). Dunque, parlando con altri attorno a lei, questa signora iniziò a lodarmi, come se non fossi lì presente ad ascoltare le sue lodi. E disse: "io lo so perché questo ragazzo così pacato piace a tutti, e a tutte; è perché ha il sorriso magico, con cui ti incanta e attrae come con una magia". E fu, appunto, una delle cose più belle che sentii mai su me stesso.
Il sorriso sincero è infatti come una freccia che colpisca diritta al cuore di chi la riceve, trasmettendogli sicurezza, gioia e allegria; o come una carezza che ti coccoli quando non l'attendi, poiché non è dovuta e perciò ti colpisce, tanto che la sua impressione indelebile non può mai cancellarsi dall'animo.
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